Il regno dei dolci
Il Parco dei divertimenti è sempre stato anche il regno dei dolci, il regno festoso dei golosi, ragazzi o adulti che fossero.
Per il fatto stesso di essere cibi di piacere, beni voluttuari, anche i dolciumi ben rappresentavano la straordinarietà della festa. La gastronomia in fiera offriva su bancarelle zucchero filato, dolci fritti, ciambelle, frutta secca e candita, tanto torrone e dolciumi di varie forme, ma l’elemento spettacolare era garantito dai colori, dagli odori, ma soprattutto dalla preparazione di tali alimenti, che spesso avveniva direttamente sulla piazza, mettendo in mostra quasi teatralmente l’esperienza e la perizia del venditore. Il venditore di dolci, infatti, era contemporaneamente anche l’abile artigiano che li produceva e la sua baracca di vendita era anche il suo laboratorio.
Ecco alcune immagini storiche che presentano quadretti di vita del fantastico mondo della Fiera.
Fino agli Anni Sessanta era ancora facile incontrare nelle Fiere qualcuno che produceva in pubblico il “Tiramolla” e le conseguenti caramelle di zucchero. Erano caramelle a righe colorate che venivano vendute fragranti e ancora leggermente tiepide.

La preparazione del “Tiramolla”

Preparazione manuale del croccante e delle mandorle alla perlina

In Italia lo zucchero filato fa la sua prima comparsa nel 1906 a Udine con il Circo di Buffalo Bill. Anche se oggigiorno sta un po’ perdendo popolarità, lo zucchero filato si è diffuso in tutto il mondo e tradizionalmente lo si associa a eventi di festa quali luna park, circo, fiere, feste di paese e in generale all’infanzia.

Montagne di stecche di torrone bianco o rivestito di cioccolata fanno bella mostra sul banco. Quello dei Bossi è uno dei marchi più antichi e prestigiosi che si ricordino. Il cognome è quello di una famiglia piemontese, appunto di torronai, che dal 1926 scese anno dopo anno dalla lontana sua regione, attraverso le più importanti Fiere dell’Italia Settentrionale, fino alla Fiera di Santa Caterina di Udine nel mese di novembre.

Il rinomato banco dei dolci dei Beltrame–Bossi negli anni ‘40 del ‘900

(G. Pretini, “Dalla Fiera al Luna Park”, Trapezio libri, Udine, 1984.)
I Canestrelli di Parigi
novità tra i dolci a Torino nel chiosco dei Manfredini, negli anni ’20.
Fra i dolci più fantasiosi di un tempo vi erano i “Canestrelli parigini”, grandi frittelle trasformate da stampi nelle forme più varie (farfalle, cuori, fiori) e ricamate soprattutto per accontentare l’occhio. Ed era proprio questo che voleva il venditore ambulante: accontentare la fantasia del cliente, ottenendo il massimo profitto con la minore quantità di pasta da utilizzare. I “canestrelli” si accompagnavano sempre al torrone.

Bancarella dei dolciumi negli anni Quaranta del ‘900
Le bancarelle di dolciumi costituiscono nelle fiere un forte motivo di richiamo non solo per i bambini veri e propri, ma anche per quel bambino che è rimasto in noi, più o meno ben nascosto; infatti le bancarelle di dolciumi sono indissolubilmente legate alla nozione di festa e di spensieratezza. Per tanti secoli i dolciumi non sono mai stati alla portata di tutte le borse e, quando apparivano nelle fiere, rappresentavano la novità, stuzzicavano la golosità e il bisogno forte di infrangere le regole quotidiane di una vita difficile, fatta di tante privazioni.